Campi di concentramento e campi di sterminio della Germania nazista a confronto


Il brano riportato qui sotto è tratto da un recente libro di storia per la scuola secondaria di primo grado di un’importante casa editrice. In poche righe l'autore è riuscito a condensare un'accozzaglia approssimativa e superficiale di informazioni confuse. È in questo modo che si tramandano i fraintendimenti più comuni sui campi nazisti, su come è avvenuto lo sterminio e su quali sono state le vittime.

 

Nelle dieci righe riportate sopra ci sono diversi errori significativi a partire dai quali si possono fare diverse considerazioni.

  • Il primo campo di concentramento delle SS non è stato inaugurato nel 1940.
  • Il primo campo di concentramento non è Auschwitz (e non è nemmeno il primo campo di sterminio). L'importanza storica di Auschwitz è piuttosto quella di essere l'ultimo.
  • Quando si parla di Auschwitz bisogna spiegare bene a quale Auschwitz ci si riferisce.
  • I campi di sterminio erano molto piccoli (paragonati agli altri campi).
  • Il dato dei 4 milioni di morti ad Auschwitz è vecchio di decenni ed è superato.
  • Bisogna distinguere lo sterminio dalle uccisioni di massa, al di là dei numeri.
  • I campi nazisti furono molto diversi tra loro, non sono tutti campi di sterminio.
  • Lo sterminio degli ebrei non è avvenuto solo nei campi di sterminio.

Qui di seguito le analizzo una ad una cercando di spiegare perché si tratta di precisazioni importanti.


1) Il primo campo di concentramento delle SS non è stato inaugurato nel 1940

 

È noto che i campi nazisti furono costruiti in Germania già nel 1933, quindi ben prima della guerra, subito dopo l’ascesa al potere di Hitler. Il lager di Dachau fu aperto nel marzo del 1933.

In questo caso la data è importante perché serve a contrastare la comune convinzione che i campi nazisti siano legati solo alla seconda guerra mondiale. È un errore che si fa se non si sono ben comprese le funzioni dei campi che furono molte e cambiarono nel corso degli anni. In origine i campi furono costruiti per rinchiudervi gli oppositori politici al nazismo. Come scrive Primo Levi:

I primi deportati sono stati gli avversari politici del nazismo, comunisti, socialdemocratici, liberali: hanno sofferto anche i tedeschi, i primi a soffrire del nazismo sono stati i tedeschi.

 

[Primo Levi, Conversazioni e interviste 1963-1987, a cura di Marco Belpoliti, Einaudi, 1997: Le parole, il ricordo, la speranza di Marco Vigevani, Bollettino della Comunità Israelitica di Milano, XL, 5 maggio 1984]


2) Il primo campo di concentramento non è Auschwitz (e non è nemmeno il primo campo di sterminio)


Considerato che Auschwitz non il primo campo nazista, la frase: Il 22 maggio 1940, le SS inaugurarono il loro primo campo di concentramento: il Lager di Auschwitz […] Poi ne sorsero molti altri [...] potrebbe riferirsi al ruolo specifico di Auschwitz come campo di sterminio, ma anche così l'affermazione è comunque sbagliata.

 

Innanzi tutto il primo campo di sterminio ad essere istituito è quello di Chełmno (uno dei quattro campi dell’Aktion Reinhard), nel quale la prima gassazione avvenne nel dicembre del 1941. I campi di sterminio hanno cominciato ad essere operativi, e a ricevere i trasporti, a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro e quindi stabilire quale fu il primo non ha molta importanza in una trattazione divulgativa.

I campi costruiti esclusivamente per lo sterminio furono solo quattro: Chełmno, Bełzec, Sobibór, Treblinka. I campi ibridi che svolgevano anche la funzione di campo di sterminio furono due: Majdanek e Auschwitz-Birkenau (detto anche Auschwitz II).

 

La data del 1940 si riferisce all’inaugurazione di Auschwitz I, che però non era un campo di sterminio, era un lager nato per internare la popolazione polacca e mantenne lo status di campo di concentramento fino alla fine. Alle differenze fra campo di concentramento e campo di sterminio ho dedicato questa pagina.

 

L'importanza storica di Auschwitz è piuttosto quella di essere l'ultimo


Una delle chiavi di comprensione fondamentali è che ad Auschwitz‑Birkenau tra il 1943 e il 1944 è stata ampliata e perfezionata l’ultima fase del progetto di sterminio. L’importanza storica di Auschwitz, e il ruolo simbolico che ha ancora oggi, si devono, tra le altre cose, al fatto che fu l’ultimo campo di sterminio: rimase in attività fino all’ottobre del 1944, quando le altre installazioni erano già state demolite nel tentativo, in gran parte riuscito, di cancellarne le tracce (ad eccezione di Majdanek che era stato liberato dall’Armata Rossa nel luglio del 1944).

 

3) Quando si parla di Auschwitz bisogna spiegare bene a quale Auschwitz ci si riferisce


La triste verità è che, chi ha steso il testo scolastico riportato sopra, non ha realmente capito la differenza tra campi di concentramento e campi di sterminio. Analizziamo la frase:

 

Auschwitz fu il più vasto (40 km²) e il più “efficiente” campo di sterminio, dal momento che in cinque anni vi morirono 4 milioni di internati: ebrei, soprattutto, ma anche omosessuali, zingari, prigionieri politici cechi e polacchi, preti che non collaboravano, partigiani e persino prigionieri di guerra

 

Nel copiare, chissà da dove, il dato sulla superficie del campo, l’autore ha preso lucciole per lanterne. I 40 km² (la superficie di un città grande quanto un capoluogo di provincia italiano) si riferiscono alla cosiddetta Interessengebiet des Konzentrationslager Auschwitz (la zona di interesse del campo) che inglobava i sobborghi della città di Oświęcim, i villaggi circostanti e le fattorie: un’area enorme, acquisita dai nazisti per costruire i lager. Essa si estendeva ben oltre le recinzioni, comprendendo i terreni dove si insediarono le SS e le loro famiglie e dove poi furono costruiti gli stabilimenti industriali legati alla produzione bellica [*].

 

[* Teresa Świebocki, Henryk Świebocki, Auschwitz la residenza della morte, Museo statale di Auschwitz-Birkenau, 2003]

 

L'importanza di chiarire bene la reale natura di Auschwitz ed evitare confusioni, è ben spiegata da Laurence Rees.


I sondaggi dimostrano che c’è ancora una diffusa confusione riguardo alla vera storia del campo. Un sondaggio voluto dalla BBC nel 2004 per verificare le conoscenze del pubblico su Auschwitz e le sue percezioni a riguardo ha dimostrato che, tra chi aveva sentito parlare del campo, la grande maggioranza pensava che fosse stato costruito allo scopo di sterminare gli ebrei.


[Laurence Rees, Auschwitz, I nazisti e la soluzione finale, Mondadori 2006, pag.3]


Oggi i più, almeno in Inghilterra e in America, non sanno con esattezza quale funzione assolvessero i vari campi nello Stato nazista. I campi di concentramento come Dachau (istituito nel marzo del 1933, meno di due mesi dopo che Hitler era diventato cancelliere) erano concettualmente diversi dai campi di sterminio come Treblinka, che fino alla metà della guerra non esistevano. La complessa storia di Auschwitz, il più infame di tutti, che sarebbe diventato un campo sia di concentramento che di sterminio, crea ulteriore confusione. Affermare l’importanza della differenza tra le due tipologie di campo è essenziale per capire come i tedeschi negli anni Trenta giustificassero razionalmente l’esistenza di luoghi come Dachau.


[idem, pag.21]

 

4) I campi di sterminio erano molto piccoli (paragonati agli altri campi)

 

Nei campi di sterminio lo spazio dedicato ai deportati era molto inferiore a quello necessario ai campi di concentramento. In particolare, il campo Auschwitz-Birkenau era più esteso degli altri (5 km²), questo perché era esso stesso un campo ibrido: solo una piccola sezione di Auschwitz-Birkenau era dedicata allo sterminio.

La caratteristica notevole dei campi di sterminio non è la loro vastità quanto piuttosto la loro ristrettezza: 270 m x 270 m Bełzec, 600 m x 400 m Sobibór e Treblinka [**], l’ordine di grandezza di un parco cittadino di medie dimensioni.

 

[** Brunello Mantelli, Campi di sterminio, in Storia della Shoah vol.I, UTET, 2005]

 

In un campo di sterminio non era necessario molto spazio. Non servivano tante baracche, magazzini con rifornimenti di viveri e vestiario. Non c'era numerazione dei prigionieri, le persone non dovevano indossare le divise a righe dei prigionieri: uscivano dai treni e venivano mandate a morte.

È una bella riflessione, semplice e accessibile a tutti, utile a sgombrare il campo da pericolose generalizzazioni, e cioè dall’equazione tedeschi=nazisti.

 

5) Il dato dei 4 milioni di morti ad Auschwitz è vecchio di decenni ed è superato

 

L’ordine di grandezza oggi accettato è quello di circa un milione di vittime.

In un inserto a fondo pagina dello stesso libro scolastico citato sopra è scritto che:

 

è stato relativamente facile calcolare il numero di ebrei sterminati.

 

È vero il contrario: determinare con buona approssimazione il numero delle vittime di Auschwitz è stato un percorso lungo e travagliato.


Mentre la stima di 4 milioni di vittime fatta dopo la guerra dai sovietici è stata da tempo abbandonata, il divario fra il dato di 900.000 ebrei uccisi nelle camere a gas del dottor Franciszek Piper, principale storico del museo di Auschwitz, e la stima di circa 800.000 fatta da Jean-Claude Pressac, non verrà mai colmato.


[D.D. Guttenplan, Processo all’Olocausto, TEA, 2003, pag.196]

 

6) Bisogna distinguere lo sterminio dalle uccisioni di massa, al di là dei numeri


Nel brano citato le categorie di vittime paiono elencate un po’ a caso:

 

[...] ebrei soprattutto, ma anche omosessuali, zingari, prigionieri politici cechi e polacchi, preti che non collaboravano, partigiani e persino prigionieri di guerra.

 

Ciò non aiuta alla chiarezza. Lo sterminio*, in senso stretto, va riferito solo agli ebrei e ai membri di quelle comunità che i nazisti definivano "zingari". I campi di sterminio erano dedicati a questi due gruppi, le altre categorie sono vittime soprattutto dei campi non di sterminio dove uccisioni ed anche massacri, per quanto estesi e brutali, non prevedevano un'eliminazione totale della categoria. Questa precisazione non vuole sminuire i numerosi morti non ebrei, ma è una distinzione che è stata autorevolmente ribadita più e più volte ed è giusta perché non tutte le vittime furono ebrei, ma tutti gli ebrei furono vittime della persecuzione nazista.

[* sterminio = annientamento, uccisione in massa non lasciando che alcuno sopravviva]

 

7) I campi nazisti furono molto diversi tra loro, non sono tutti campi di sterminio.

 

Nella pagina seguente al brano riportato sopra si legge:

Anche qui, tutto è mescolato e accorpato: tutti campi di sterminio compresa la Risiera di San Sabba.  Treblinka è stato un campo di sterminio, Buchenwald e Dachau no. La Risiera di San Sabba, è stato un crudele luogo di detenzione, tortura e morte, ma secondo la definizione accettata dagli storici, non può in alcun modo essere definito un campo di stermino. Alle caratteristiche dei campi di sterminio e, soprattutto, alle differenze con gli altri campi nazisti, ho dedicato questa pagina.

 

8) Lo sterminio degli ebrei non è avvenuto solo nei campi di sterminio


Alla distinzione concentramento/sterminio sarebbe sempre necessario affiancare la precisazione che il massacro degli ebrei non è avvenuto solo nei campi di sterminio, ma anche in diversi altri modi:

  • tramite fucilazioni di massa da parte di corpi speciali specificamente dedicati a questo scopo;
  • nei ghetti
  • nei treni di trasporto;
  • nei campi di concentramento dove la morte avveniva a causa della malnutrizione, delle malattie, della fatica, delle percosse o anche per uccisione diretta dei loro aguzzini, a volte per futili motivi.

Le stime suggeriscono che circa la metà degli ebrei sterminati sono stati uccisi in contesti diversi dai campi di sterminio.

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