Il grafico sottostante si riferisce esclusivamente agli ebrei. Essi sono la quasi totalità delle vittime nei campi di sterminio e nei ghetti (perché a loro erano principalmente dedicate queste istituzioni naziste). Nei campi di concentramento, nelle fucilazioni di massa e in altri massacri, le vittime ebree costituiscono una parte importante e spesso preponderante ma non esclusiva.
Laurence Rees, a conclusione del suo completo resoconto sul campo di concentramento e di sterminio di Auschwitz, ci invita a non dimenticare che più del 90% delle vittime di Auschwitz (1100000 circa) erano ebrei, ma, allo stesso tempo, ci invita a ricordare che vi furono uccisi 70000 prigionieri polacchi, circa 20000 zingari, 10000 prigionieri russi, centinaia di Testimoni di Geova, decine di omosessuali ed altre categorie per le ragioni più varie¹.
La stime quantitative di Raul Hilberg, sulle quali si basa il grafico, sono molto prudenti e vanno intese come minime². Viceversa, capita di trovare dati in eccesso, nei libri di testo scolastici e in altre fonti divulgative, che sono stati superati dalla successiva ricerca storica. Un esempio che si riscontra spesso citato è il numero di 4 milioni di morti ad Auschwitz, di gran lunga superiore a quello oggi stimato dagli storici.
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¹Rees Laurence, Auschwitz, I nazisti e la soluzione finale, Mondadori 2006
²Mantelli Brunello, Campi di sterminio, in Storia della Shoah vol.II, UTET, 2005