2010 Eruzione del vulcano Eyjafjöll, Islanda
Nella notte del 20 marzo 2010 nel sud dell'Islanda, è iniziata l'attività eruttiva sul fianco del monte Eyjafjöll. Da una spaccatura nel terreno, lunga circa 500 metri, uscivano fontane di lava alte un centinaio di metri. I geologi la chiamano attività eruttiva di tipo hawaiano, è molto impressionante ma non pericolosa.
Uscita dalla spaccatura, la lava è fluita tranquillamente e si è infilata dentro le gole presenti sui fianchi della montagna.
Qui si trova un video dell'attività effusiva ripreso il 4 aprile.
Imponenti e innocue nuvole bianche di vapore si sollevavano dal fronte della colata, quando questa entrava in contatto con la neve.
Nonostante ciò gli esperti erano all'erta perché l'Eyjafjöll è coperto dall'Eyjafjallajökull, una calotta di ghiaccio spessa 200 metri. Ciò che si temeva si è verificato il 14 aprile 2010, quando si è improvvisamente aperta una nuova bocca sotto la zona coperta dal ghiaccio. L'acqua proveniente dal ghiacciaio è penetrata in profondità ed è entrata in contatto con il magma. Centinaia di milioni di metri cubi di roccia suddivisa in particelle grandi da un decimo a un centesimo di millimetro (vedi immagine a lato) sono stati proiettati in aria insieme al vapore e ai gas vulcanici.
La colonna di fumo si è alzata nel cielo d'Islanda raggiungendo il limite della troposfera a circa 11-13 km di altezza. Il jet stream, il forte vento che soffia a quelle altezze, ha disperso rapidamente la nube di cenere formando un pennacchio rivolto verso
sud-est che in poche ore ha raggiunto l'Europa.
Il video qui sotto è una ripresa accelerata dell'eruzione esplosiva, effettuata il 17 aprile quando la colonna di fumo era già più bassa.
Dopo una settimana il ghiaccio presente attorno alla fenditura si è esaurito e l'eruzione freatomagmatica è terminata, come si può vedere nel video seguente ripreso dall'elicottero.
L'attività del vulcano è proseguita esaurendosi gradualmente ai primi di giugno.